Le principali novità della nautica elettrica dal mondo. Facciamo insieme il punto della situazione.

La sempre più centrale attenzione all’ambiente e alla sostenibilità ha premuto l’acceleratore nello sviluppo del mercato della nautica elettrica.

Si tratta di un mercato in continua crescita, con le previsioni che stimano il raggiungimento valore di 7,76 miliardi di dollari entro il 2028 (considerando che questo stesso valore per il 2021 si assestava a 3,32 miliardi di USD).

L’aspetto da tenere in considerazione è che gran parte di questo sviluppo e degli investimenti del settore non sono legati semplicemente a investimenti privati per fini ricreativi, ma vedono la collaborazione di attori pubblici e gruppi industriali.

Infatti, i principali sviluppi della nautica elettrica arrivano dagli impieghi professionali.

L’esigenza, da una parte, di trovare nuovi metodi per limitare le emissioni in accordo con i trattati internazionali e di ottimizzare, dall’altra, il costo delle navigazioni (che negli anni precedenti hanno influenzato notevolmente il settore dello shipping) trovano una soluzione nell’elettrico.

Elettrico inteso sia nello sviluppo di nuove tipologie di imbarcazioni, ma anche nel senso dell’elettrificazione e sviluppo delle infrastrutture di terra dei principali hub e approdi marittimi.

In questo articolo si vuole mettere in risalto alcuni casi di successo che meglio dimostrano lo sviluppo costante della nautica elettrica, una rivoluzione già in atto che sta cambiando il modo di vivere il mare.

Le principali novità della nautica elettrica

La Norvegia metterà in funzione due traghetti ro-ro elettrici per il trasporto di generi alimentari.

Lunghi 61 metri, trasporteranno container per più di 400 tonnellate, attraverso i fiordi per la società Asko maritime.

Esempio di nautica elettrica applicata: il traghetto elettrico Asko.
Credit: Asko Maritimes

Marit e Therese (così sono stati battezzati), navigheranno autonomamente, alimentati da batterie della capacità di 1846 kWh, si ricaricheranno automaticamente durante l’attracco in porto.

Trasportando 150 container al giorno, Asko stima l’eliminazione di 5.000 tonnellate di CO2 e un notevole risparmio sul trasporto su gomma.

La Svezia percorre la stessa strada, con una commissione da parte di Trafikverket Sweden di 4 traghetti full electric a navigazione autonoma, per il trasporto di auto.

Si ricaricheranno in 4 minuti una volta giunti in porto.

In Canada si opta per l’elettrificazione delle operazioni portuali, con la commissione di 2 rimorchiatori full electric da parte di SAAM Towage, operanti presso un terminal di carbone e potassio vicino Vancouver.

Si stima l’abbattimento di 2.400 tonnellate di CO2 all’anno, solo per operazioni di rimorchio e assistenza.

Dall’Italia, il gruppo Grimaldi procede all’acquisto di due navi ibride per il trasporto merci e passeggeri.

I motori di ultima generazione della Eco Mediterranea e della Eco Adriatica consentono di dimezzare le emissioni di CO2, mentre le batterie a litio presenti a bordo, grazie alla loro capacità di ricarica durante la navigazione, garantiranno il raggiungimento dell’obiettivo zero emission in port.

L’elettrificazione dei porti a sostegno della nautica elettrica.

Lo abbiamo già ripetuto tante volte: non può esistere la nautica elettrica senza adeguate infrastrutture per la ricarica nei principali punti di approdo.

Così come la nautica, anche i porti stanno avviando un rapido processo di decarbonizzazione.

I porti del futuro saranno elettrificati e in grado di produrre autonomamente energia pulita, da impiegare in tutte le attività svolte al loro interno, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle aree urbane nelle quali i porti sono inseriti.

In Italia si muovono i primi passi grazie alle opportunità offerte dal PNRR, in chiave di transizione ecologica.

Il porto di Genova sta iniziando un processo di elettrificazione delle banchine a sostegno della nautica elettrica e la costruzione di infrastrutture per la mobilità elettrica interna.

Ugualmente, il porto di La Spezia ha iniziato l’elettrificazione del molo Garibaldi,che sarà in grado di erogare una potenza di 16 Megawatt, necessari per alimentare le navi all’accosto, permettendo di svolgere tutte le attività di bordo, a motore spento.

Ma la decarbonizzazione non è prerogativa dei grandi porti.

Anche i piccoli punti di approdo devono garantire la presenza di colonnine di ricarica a sostegno della nautica elettrica.

A Venezia entra in funzione e-dock una palina d’ormeggio elettrificata per l’alimentazione e la ricarica di imbarcazioni.

Posta lungo i canali grazie al tipico design delle paline della laguna, si inserisce nel contesto della città, dando il via alla transizione ecologica, necessaria al mantenimento del fragile equilibrio della Serenissima.

Una colonnina di ricarica per imbarcazioni. Altro esempio di applicazione pratica della nautica elettrica.

Anche ad Ancona sono previsti importanti investimenti per l’elettrificazione del porto.

Per le Banchine 4/5, infatti, è in corso il progetto esecutivo iniziato nel gennaio 2022, mentre per le Banchine traghetti sono in corso le progettazioni tecniche per i lavori previsti dal PNRR che dovranno terminare entro il 2026, con un costo previsto di circa 7 milioni di euro.

Sono invece già in corso i lavori per la Banchina 17, che derivano da un progetto del 2020.

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale ha inoltre partecipato nel 2021 al bando del Ministero relativo al progetto ‘Green Ports’, che porterà risorse per 15 milioni di euro, nel solo porto di Ancona, per l’elettrificazione delle gru e per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Lo abbiamo sempre detto, il futuro della nautica e dei porti è elettrico e noi di Elettrica Wave siamo orgogliosi di far parte del futuro.