La rivoluzione passa attraverso la nautica elettrica urbana: alla scoperta dei casi di successo europei!

La rivoluzione passa attraverso la nautica elettrica urbana: alla scoperta dei casi di successo europei!

La nautica elettrica urbana rappresenta un caso emblematico di come questa tecnologia non sia solo un sogno ma una realtà concreta capace di generare cambiamenti positivi nei contesti di utilizzo.

Nell’articolo di oggi analizziamo i casi di successo che hanno già rivoluzionato il modo di vivere le vie di comunicazione acquatiche lungo tutto il Vecchio Continente.

La Norvegia fa da apripista: dal 2026 nei fiordi si navigherà solo in elettrico.

Nel dicembre del 2022 lo Storting, il parlamento norvegese, ha approvato una legge con la quale si impone alle navi da crociera e ai traghetti l’obbligo di navigare senza emissioni nei fiordi norvegesi, patrimonio dell’umanità, non appena tecnicamente possibile, con limite massimo segnato per l’adeguamento per il 2026.

La decisione avrà effetti a catena positivi per la popolazione locale, per il turismo e i viaggi, per l’ambiente e il clima e per l’industria marittima.

Il testo della decisione presa recita quanto segue e non lascia traspirare dubbi sull’importanza di questa svolta green:  “Lo Storting chiede al governo di attuare requisiti e regolamenti per le emissioni delle navi da crociera e di altro traffico navale nei fiordi turistici, nonché altri strumenti idonei per garantire l’introduzione graduale di soluzioni a emissioni basse e zero nella navigazione entro il 2030, zero emissioni per navi turistiche e traghetti nei fiordi non appena possibile, e al più tardi entro il 2026”.

La Norvegia è un paese sensibile a queste tematiche e che vanta già una discreta dose di esperienza: il paese, già ad inizio anno, si era già mosso per combattere il problema dell’inquinamento nelle aree dei fiordi, offrendo la possibilità di navigare con alcune barche a emissioni zero.

A marzo, l’operatore The Fjords ha preso in consegna, da Brødrene Aa of Future of the Fjords, un catamarano in fibra di carbonio di 138 piedi con due motori elettrici da 450 kilowatt(kW).

La nave, alimentata da una batteria da 1.800 kilowattora (kWh), offre velocità di crociera di 16 nodi per 30 miglia nautiche prima della ricarica.

Un Power Dock in fibra di vetro di 131 piedi siederà nell’acqua a un’estremità e caricherà la barca con una batteria da 2,4 megawattora (MWh) collegato alla rete. Dalla metà di maggio inizierà a effettuare circa 700 viaggi all’anno tra Flåm e Gudvangen.

E non si tratta certo del primo caso di navigazione elettrica in Norvegia.

Il primato spetta ad Ampere, entrato in funzione nel maggio 2015.

Ampere è stato il primo traghetto completamente elettrico della Norvegia. La barca utilizza una batteria agli ioni di litio da 1.000 kilowattora per alimentare due motori da 450 kilowatt, caricati durante i 10 minuti di cambio passeggeri.

Effettua 34 viaggi al giorno di circa 20 minuti ciascuno, effettuando regolarmente il percorso di 3,5 miglia attraverso il Sognefjord. I suoi operatori hanno riscontrato che il traghetto ha ridotto i costi dell’80% e le emissioni del 95%, e il costruttore navale Fjellstrand ha ricevuto altri 53 ordini.

L’EUROPA CENTRO OCCIDENTALE IN PRIMA FILA: Gli esempi di Amburgo, Amsterdam e Parigi.

Seppure non così massicciamente come in Norvegia, tutte le grandi città nordeuropee sono proiettate nella direzione di incentivare la conversione del trasporto navale in elettrico, sia ibrido che full.

Il caso tedesco

Un caso di successo viene dalla Germania, nello specifico da Amburgo.

Qui la Società di Trasporti pubblica ha deciso di dare un’accelerata al tema della decarbonizzazione.

Il 19 Luglio scorso le autorità hanno approvato un nuovo piano che vedrà tutte le navi che percorrono il fiume e il lago Alster passare ai motori elettrici nel prossimo futuro. Il piano prevede un mix di iniziative, tra cui l’espansione delle infrastrutture di ricarica lungo gli ormeggi della città e uno schema di finanziamento per convertire le barche diesel in elettriche.

Le prime misure concrete entreranno in vigore il 1° gennaio 2025, mentre il traffico sull’Alster dovrebbe essere completamente elettrificato entro il 2030.

Le autorità stimano che, una volta completato, questo intervento risparmierebbe 900 tonnellate di CO2 ogni anno.

L’iniziativa fa parte del piano climatico di Amburgo, poiché il trasporto marittimo provoca significative emissioni di carbonio. Attualmente ci sono 240 permessi per imbarcazioni con motori a combustione interna nell’area dell’Alster.

Nel frattempo, la società di trasporti di Amburgo ha già commissionato i primi modelli ibridi che inizieranno la sostituzione delle 29 navi da trasporto che servono i 9 milioni di passeggeri che ogni anno sfruttano questi mezzi per recarsi al lavoro o per effettuare il loro spostamento principale giornaliero.

Il caso della Venezia del Nord

Amsterdam, la Venezia del Nord, gioca d’anticipo.

Se il termine ultimo per dire addio ai motori diesel per solcare i canali della Capitale dei Paesi Bassi è fissato per il 2025, si registra già che più del 75% delle imbarcazioni utilizzate a scopi turistici e commerciali si siano già dotate di un motore elettrico

Gli esperti attribuiscono questo celere passaggio al trasporto senza emissioni alle nuove tecnologie che hanno reso economicamente fattibile sia la generazione di energia solare che lo stoccaggio.

Tuttavia, se la trasformazione è in atto per le imbarcazioni commerciali, lo stesso non si può dire per le oltre 12.000 imbarcazioni da diporto di Amsterdam.

Di queste solo il 5% si stima siano passate ad un motore emission-free. Convertire queste imbarcazioni in elettriche costerebbe da € 4.000 a € 40.000 ciascuna a seconda delle dimensioni, anche se si prevede che molte verranno vendute o riconvertite.

Per favorire il passaggio all’elettricità tra i proprietari di barche più piccole, la città sta collaborando con gli appaltatori per installare 100 stazioni di ricarica per barche.

E, nell’ambito di queste attività, nel porto di Amsterdam è appena stato lanciato un nuovo terminale di batteria galleggiante per barche elettriche.

Nata da un’iniziativa della startup olandese Skoon Energy, la batteria ha le dimensioni di un container ed è alimentata da fonti energetiche rinnovabili locali. Servirà i proprietari di barche elettriche e le navi da crociera fluviali e si sposterà lungo i canali della città per essere utilizzata da cantieri, set cinematografici ed eventi che altrimenti farebbero affidamento su generatori diesel.

La Ville Lumière punta ad elettrificare la Senna

A Parigi la questione è particolare, e la spinta a puntare sull’elettrico parte dal basso, con la nascita di consorzi per affrontare costi, vincoli ed esigenze di carattere tecnologico del tutto particolari.

Nel 2015 nasce la Comunità Portuale di Parigi (Communauté Portuaire de Paris) che riunisce 130 piccoli imprenditori che vivono di commercio e turismo sulle acque della Senna, e che utilizzano chiatte a motore per le loro attività.

Oggi l’associazione, in virtù del nuovo grande piano di investimenti statali in vista delle Olimpiadi del 2024 ospitate dalla Capitale francese, vuole cogliere l’occasione di rappresentare un esempio pionieristico di piccola cantieristica di “conversione”.

Si va dal tipico vaporetto-ristorante con guida turistica incorporata al negozio galleggiante di fiori, libri usati o piccoli rigattieri da mercato delle pulci, per arrivare alle sempre più ambite “casette” galleggianti, oggi veri e propri capolavori di interior design che vengono affittate ai turisti più à la page.

L’iniziativa, molto ambiziosa, è anche al centro delle attenzioni della municipalità di Parigi , che in un rapporto del Maggio 2021 ha gettato le basi per una trasformazione della Senna in una via di comunicazione ad emissioni 0, con lo scopo di valorizzare questa arteria che attraversa la città.

Per concludere

La rivoluzione elettrica della nautica è in atto e le trasformazioni coinvolgono la vita quotidiana dei cittadini molto più di quanto non ci si aspetterebbe.

Sia che tale rivoluzione sia promossa per iniziativa delle autorità cittadine, di consorzi di imprese o dai Parlamenti Nazionali, è indubbio che la sensibilità verso un futuro sostenibile e a 0 emissioni fa ormai parte del dibattito europeo.

Ora tocca noi a rendere il Bel Paese, con i suoi km di coste, innumerevoli isole e l’unicità di una città come Venezia, protagonisti della trasformazione in corso!